SIAE (Società Italiana Autori e Editori) ha richiesto una legge per ottenere un contributo in percentuale (simile a quello che già gli utenti pagano con l’acquisto di un cd/dvd vergine, o di un lettore mp3) da versare direttamente alla Siae da parte di tutti quei provider che forniscono a pagamento la linea Adsl veloce.

In pratica è come se chiunque abbia un’ADSL, o sta per averne una, venga “accusato” di ledere i diritti d’autore. La Siae crede anche che utilizzare le connessioni Adsl, per scaricare opere protette sia profondamente ingiusto e che da questa attività commerciale i provider traggano enormi vantaggi economici, non versando, a puro titolo di risarcimento, una parte dei loro proventi agli autori per i diritti evasi.

C’è stata un’alzata di scudi di vari soggetti contro questa ipotesi. Altroconsumo, Adiconsum, Assoprovider, Aiip, Assodigitale, Iab, Confindustria servizi innovativi, l’istituto per le politiche dell’innovazione e altri hanno mandato una lettera al governo, a riguardo.

I provider difendono i principi fondanti di Internet da vari attacchi, in questi giorni. Hanno infatti anche appena depositato presso il tribunale del riesame di Milano la richiesta di annullamento di un provvedimento (del Gip di Milano) che li obbliga a oscurare due siti esteri per l’acquisto di sigarette.

Personalmente pur essendo ovviamene contro la pirateria, ritengo che questa ipotesi è addirittura più assurda della tassa già presente su CD e lettori Mp3, e proprio per questo motivo, ho paura che possa essere approvata. Ma allora facciamo una bella cosa, fate pagare le connessioni ADSL 5-10 euro in più al mese, e lasciate scaricare agli utenti quello che vogliono, in questo modo loro (SIAE e company) recuperano una vagonata di soldi da tutti gli utenti ADSL che però potranno a loro volta scaricare senza paura di ritorsioni, quello che vogliono. Cosi come presentata, la mossa della SIAE sa molto di paraculata.