Le tradizionali lampadine ad incandescenza consumano sotto forma di calore circa il 90% dell’energia elettrica utilizzata, trasformando in luce solo il rimanente 10%.
Un enorme dispendio di energia che può essere evitato, soprattutto al giorno d’oggi, utilizzando lampade fluorescenti compatte ad alta efficienza (LFC), o addirittura le lampade LED.
Le lampade fluorescenti, durano, infatti, circa 8 volte di più e abbattono i consumi complessivi dell’80%, con ovvii benefici economici ed ambientali. Una recente ricerca dell’European Companies Federation (ELC) conferma che la sostituzione delle lampadine ad incandescenza, se fosse effettuata in tutta Europa entro il 2015, porterebbe alla riduzione di 23 milioni di tonnellate di CO2, con un risparmio di 7 miliardi di euro l’anno.
In Italia la messa al bando delle lampadine incandescenti permetterebbe di ridurre di circa 3 milioni di tonnellate le emissioni di CO2 e quindi risparmiare 5,6 miliardi di chilowattora all’anno, pari all’energia prodotta da una centrale termoelettrica di 1000 MW, con benefici economici pari a circa 1 miliardo di euro all’anno (nelle tasche dei consumatori).
Un contributo importante per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei gas ozono-lesivi fissati dal Protocollo di Kyoto. Fuori dall’Europa iniziative analoghe sono state annunciate da Australia, Cina e Usa.