Il giro del mondo di Kakà, cominciato con la Champions conquistata ad Atene il 23 maggio, si è concluso questa sera a Zurigo dove, ha ricevuto dalle mani di Sepp Blatter il “Fifa World Player“, ultimo premio di un 2007 da incorniciare.
Il tutto dopo aver fatto razzia di premi in Giappone – coppa del Mondo e premio come miglior giocatore della finale – e festeggiato con il resto della banda il successo contro il Boca Juniors. Mica male per un ragazzo di 25 anni.
Aggiungo che è davvero il prototipo del campione perfetto, senza eccessi, un ragazzo d’oro (o quasi) dal punto di vista morale e etico. Cattolico fino al midollo (è arrivato vergine al matrimonio). E se è vero che la vita privata non conta quando si scende sul campo di calcio (si diceva così di Maradona e Best) è altrettanto vero che la gente di solito si appassiona di più a personaggi complicati (vedi Cassano) che cercano un riscatto o una rivincita.
Ma Kakà ha la particolarità di accomunare tutti, quando si parla del suo talento, del suo dribbling, la sua velocità, e io da tifoso Juventino, adulatore del capitano Alex Del Piero, non posso certo rimanere indifferente a questo signor giocatore, che farebbe la fortuna di qualunque squadra (qualcuno ha detto che la Champions della stagione passata, l’ha vinta quasi tutta da solo).
E allora faccio anche io le mie congratulazioni a Kakà, e gli auguro di continuare su questa strada, considerato che adesso gente altrettanto talentuosa e più giovane di lui (vedi Messi, C.Ronaldo, Rossi) cominciano ad affermarsi ad alti livelli.