Entro il 2010 il 25% delle imprese, delle amministrazioni pubbliche e delle famiglie dell’UE devono utilizzare il nuovo protocollo di indirizzo Internet “Ipv6“, che consentirà di creare nuovi indirizzi. E’ l’obiettivo fissato dalla Commissione per rispondere alla crescente domanda di servizi Internet.
“Meglio prevenire che curare. Le imprese e le amministrazioni pubbliche potrebbero essere tentate di accontentarsi del vecchio sistema, contenendo le loro esigenze, ma ciò priverebbe l’Europa dell’opportunità di trarre vantaggio dalle più recenti tecnologie internet e potrebbe costringerla ad affrontare una vera e propria crisi nel momento in cui gli indirizzi del vecchio sistema si esauriranno” ha affermato Viviane Reding, commissaria europea per la Società dell’informazione e i media.
“Il numero di indirizzi nel cyberspazio offerto dal protocollo IPv6 è superiore al numero di granelli di sabbia su tutte le spiagge del mondo. Se i cittadini europei vorranno utilizzare i dispositivi internet più recenti, come le etichette intelligenti nei negozi, nelle fabbriche e negli aeroporti, i sistemi di riscaldamento e di illuminazione intelligenti che assicurano un risparmio energetico, nonché i sistemi di rete e di navigazione installati a bordo delle automobili, saremo di fronte ad un aumento esponenziale della domanda di indirizzi IP”.
Il problema è che sebbene la maggior parte dei nuovi computer e server venduti siano già compatibili con l’IPv6, la rete internet pubblica non beneficia ancora di questo tipo di miglioramento.