Tempi duri un pò per tutti, questo ormai è chiaro, la crisi economica mondiale non risparmia quasi nessuno, tantomeno nel mondo informatico. Lo sviluppo di OpenOffice è infatti a rischio, il numero degli sviluppatori della nota suite si è fortemente ridimensionato 46 in meno rispetto al 2004.
“In un progetto vivente ci si aspetta di trovare un grande numero di sviluppatori volontari e molte aziende coinvolte; in OpenOffice non vediamo nulla di tutto ciò, anzi”, ha dichiarato Michael Meeks.
Insomma, per Meeks, una svolta sarebbe possibile solo intraprendendo un cambio di strategia: cancellare la cupola che controlla lo sviluppo, eliminare le severe procedure che governano l’inclusione dei nuovi codici, e soprattutto slegare il progetto dal controllo di Sun e indirizzarsi verso una “proprietà” non-profit.
Via Tomshw