Il fenomeno del phishing è diventato molto meno remunerativo di quello che i media lasciano intendere. Secondo l’ultimo studio condotto da due specialisti Microsoft, Cormac Herley e Dinei Florencio, i phisher sono ormai considerati bassa-manovalanza.
Non vi è bisogno di grande talento e creatività per entrare in questo mercato: lo dimostrano la diffusione degli attacchi. Insomma, il numero degli attori aumenta e la torta si fa sempre più piccola, visto che ormai la stragrande maggioranza degli utenti internet, conoscono il trucchetto della richiesta dei dati personali mascherata spesso da trucchi stupidi, come la vincita di un premio, o un aggiornamento dei dati.
Durante l’ultima conferenza internazionale sulla Internet Security (NSPW 2008), di fatto, sono stati sconfessati dai due ricercatori i dati diffusi Gartner ed altre società di ricerca che nel tempo hanno alimentato illusione di business illegali stratosferici. Se da una parte i danni per le imprese possono essere ingenti, non è detto che la manodopera illegale venga proporzionalmente ricompensata.