Molti di voi ne avranno sentito parlare, una buona parte l’avrà anche provato e magari ancora oggi lo utilizza, sto parlando di Second Life, che da fenomeno degli scorsi anni, sta vivendo periodi di magra, tanto da costringere la Linden Lab ad ottimizzare le proprie risorse e tagliare del 30% la propria forza lavoro, concentrandosi su suolo statunitense, chiudendo i suoi uffici nel Regno Unito e Singapore.
“Dopo 2 anni di forti investimenti per rendere Second Life un servizio stabile e qualitativo, è necessario ricompattare le fila, ottimizzare le risorse e cercare una miglior profittabilità abbassando anzitutto i costi” queste le parole dell’azienda proprietaria, con obiettivo quello di trasformare Second Life da software a servizio, accessibile quindi da qualunque postazione, senza necessità di installazione preventiva (come avviene ad oggi).
Second Life, ha vissuto periodi di grande impatto sul pubblico, a livello soprattutto mediatico, un pò come successo anche per Facebook, ovviamente con le dovute differenze, ma non è riuscito, come appunto quest’ultimo, a trattenere gli utenti con aggiornamenti e migliorie varie.