Ebbene si, nel 2012 avrà effettivamente fine qualcosa, ma non sarà certo il mondo, bensì il supporto ottico dei CD caduti ormai in disuso, soppiantati da supporti USB come dischi rigidi esterni e le più pratiche (e riutilizzabili) chiavette con memoria flash, di dimensioni ben più capienti dei classici 700MB di un CD.

Anche le case discografiche hanno deciso che è arrivato il tempo di cambiare, e dal prossimo anno si dedicheranno alla distribuzione della musica per canali digitali (iTunes e simili) e streaming, sistema che ormai l’utenza media, sa utilizzare e apprezza sia per la velocità che per i costi inferiori rispetto ai CD.

I CD resteranno comunque utilizzati per le varie edizioni limitate e quindi a disposizione dei “puristi” del suono, anche se ormai difficilmente si notano differenze tra un brano di un CD “stampato” e la sua versione compressa in un mp3 con un buon bitrate (dai 160kbps in su, solitamente).