Da un articolo di Piergiorgio Odifreddi “Perché non possiamo essere cristiani – e meno che mai cattolici” – Longanesi 2007.
L’autore è un illustre matematico. Vincitore del premio “Galileo” dell’Unione Matematica Italiana nel 1998, del premio Peano della Mathesis nel 2002 e del premio Italgas per la divulgazione nel 2006, insegna logica presso l’università di Torino e la Cornell University di New York.
La cifra complessiva che lo stato italiano versa al Vaticano sotto varie forme ogni anno è di 9.000 milioni di euro (9.ooo miliardi di vecchie lire) . Il che equivale a cira la metà della manovra finanziaria del 2006: come dire che gli italiani pagherebbero la metà delle tasse se non dovessero coprire questo onere.
A ciò si aggiungono altri 2.000 milioni di euro di mancati introiti dei comuni, grazie alla recente legge del governo Prodi che esenta la Chiesa dal pagamento dell’ICI per gli edifici “non esclusivamente commerciali”.
Il patrimonio del Vaticano viene valutato in alcune centinaia di miliardi di euro e viene amministrato dallo IOR (Pio Istituto per le Opere di Religione).
In teoria l’Italia dovrebbe essere uno stato laico, in pratica non è affatto cosi, da quanto si deduce in questo articolo. Altro che 8 per mille, la Chiesa in quanto tale, e a prescindere dalle scelte di ogni singolo individuo (non credo che la totalità degli italiani sia cristiana) incassa da ogni italiano, circa la metà dei contributi versati ogni anno.
Io personalmente immaginavo già una situazione del genere, ma non avrei mai pensato a cifre cosi mostruose, considerando che la spesa grava esclusivamente sulle nostre spalle, non certo su Francia, o Germania, o anche solo la comunità europea, direi che forse siamo anche abbastanza fortunati.
Mi chiedo allora quanto potrebbe migliorare la nostra situazione, se, come giusto che sia, la Chiesa smettesse di godere di questi privilegi, e anzi, operasse come tutte le altre religioni che operano in Italia, senza privilegi ne ovviamente oneri superiori a ogni altra organizzazione operante nel sociale.
Siamo nel 2007 (quasi 2008), se qualcuno se lo fosse dimenticato!