«L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di estendere l’istruttoria per possibile abuso di posizione dominante, avviata nei confronti di Google l’estate scorsa, alle condizioni imposte in Italia agli editori dei siti web nei contratti di intermediazione per la raccolta pubblicitaria on-line»,.

“Nei contratti conclusi dagli editori per l’affiliazione al programma AdSense, la percentuale ad essi spettante è definita senza che Google fornisca elementi utili a verificare la determinazione dei corrispettivi effettivamente percepiti”, si legge nella delibera dell’Agcom del 3 marzo. “Inoltre”, è scritto nel provvedimento, “gli utenti AdSense ricevono come corrispettivo somme determinate da Google di volta in volta a sua assoluta discrezione;

Google non assume alcun obbligo di comunicare come tale quota sia calcolata; i pagamenti sono calcolati esclusivamente sulla base dei registri tenuti da Google; e Google può modificare in qualsiasi momento la struttura di determinazione dei prezzi e/o dei pagamenti a sua esclusiva discrezione”.

Uno dei problemi noti per quanto riguarda i famosi annunci Adsense, croce e delizia dell’azienda di Cupertino, sono proprio queste percentuali delle revenue, destinate agli editori, c’è chi parla di un 70%, chi anche meno, vedremo se l’Agcom riuscirà ad ottenere chiarezza.