China.com.cn ha pubblicato la notizia di una campagna restrittiva del governo cinese contro la pornografia online. Tra i siti colpiti, rei di diffondere materiale per adulti, vi sono Baidu, primo motore di ricerca cinese e Google, secondo in classifica.
Secondo il governo cinese, sono ben 19 i siti colpevoli di diffondere materiale per adulti ed osceno, contenuti vietati in Cina. La pubblicazione sarebbe avvenuta nonostante gli avvertimenti degli organi preposti.
Sono cominciati i sequestri di materiale informatico in alcuni uffici, mentre pare che una donna diventata nota sul web grazie ad un filmato hard, sia stata arrestata nel mese di dicembre.La campagna nazionale è stata lanciata per tutelare la moralità pubblica e l’integrità fisica e mentale degli oltre 300 milioni di naviganti cinesi, molti dei quali adolescenti.
Insomma, oltre alla consueta censura del governo cinese, per quel che riguarda politica e fatti “scomodi”, si scagliano anche contro la pornografia, e potrei anche capire, se si parlasse di pedo-pornografia, da condannare sempre, ma in questo caso, pretendere che sulle reti internettiane cinesi, non circoli un seno nudo, è quanto meno, assurdo, oltre che ipocrita…