Il broadband satellitare consentirà a sudest asiatico e Giappone di disporre di nuovi servizi online ad alta velocità. Il tutto grazie al lancio nello spazio del satellite Kizuna, sviluppato da Mitsubishi Heavy Industries Co., all’interno del programma spaziale della Japan Aerospace Exploration Agency (NICT). Kizuna è posizionato a 36mila chilometri di altezza, in orbita geostazionaria sopra al Giappone e riuscirà a coprire circa un terzo della superficie del globo terrestre.
Yasuo Nakamura, project manager, ha dichiarato che la presenza a bordo del protocollo ATM contribuirà a diminuire drasticamente i tempi di latenza, ottenendo così velocità di navigazione elevate. Gli utenti potranno utilizzare una semplice antenna parabolica da 45 centimetri per ricevere un segnale di 155Megabit/secondo in downlink e 6 Megabit/secondo in uplink. Sarà inoltre possibile migliorare queste prestazioni utilizzando un’antenna più grande. Con una parabola da cinque metri di diametro, infatti, sarà possibile ricevere un segnale a 1.2 Gigabit/secondo.
Il satellite servirà anche a far fronte al problema del digital-divide presente in alcune zone del paese. Intanto si pensa già a come sfruttare velocità così elevate. Il broadcasting di trasmissioni in alta definizione potrebbe essere uno degli usi più comuni.
In Italia una cosa del genere pensate che per il 2030, riusciremo a vederla? Mentre ancora stiamo annaspando tra Wifi e Wi-Max (che per la “gioia” di tutti gli utenti) sembra finirà nelle mani di Telecom Italia.
Ma non era una regola imprescindibile che all’asta del WiMax non potevano partecipare Aziende già operanti nel settore delle telecomunicazioni a livello nazionale, per evitare possibili e a questo punto probabili “affossamenti”? W L’Itaglia come al solito