Un lungimirante imprenditore di nome Chris Clark 14 anni fa, registrò il dominio “Pizza.com” per soli 20 dollari, pensando di rivenderlo a qualche produttore del ramo, attraverso la sua ditta di consulenza commerciale e pubbliche relazioni.
Chiusa la ditta nel 2000, Clark ha però mantenuto i diritti sul dominio ‘pizza’, pagando regolarmente 20 dollari annui di diritti.
Dopo aver appreso che il dominio Vodka.com era stato ceduto per 3 milioni di dollari lo scorso gennaio, Clark ha deciso che era venuto il momento di vendere: dopo la messa all’asta, il 27 marzo, le offerte per pizza.com sono passate da 100 dollari a 2,6 milioni nel giro di una settimana.
Le storie di Pizza.com, Vodka.com o Business.com, venduto nel 1999 per ben 7.5 milioni di dollari, possono essere considerate come anomalie in un elenco che annovera centinaia di fallimenti.
Aziende ed imprenditori speranzosi hanno sempre acquistato domini semplici da ricordare, generici, con la speranza che questi potessero tramutarsi un giorno in veri e propri pozzi di denaro, ma purtroppo le loro aspettative sono spesso andate deluse.
Considerando che ogni giorno si registrano migliaia e migliaia di domini, che i nomi originali stanno per esaurirsi e che più passerà il tempo più il loro valore aumenterà, chissà che qualche imprenditore facoltoso non decida finalmente di acquistarli.