Il senatore del PDL, Alessio Butti, ha proposto un disegno di legge denominato “Norme per la corretta utilizzazione della rete Internet a tutela dei minori” che prevede, tra le altre norme, l’oscuramento dei siti internet che contengono materiale pornografico e/o offensivo del buon costume.

Nel non si mettono su piani diversi la pornografia e la pedo-pornografia, infatti nell’Articolo 1 si legge:

1. È vietato istituire siti nella rete Internet i cui contenuti siano finalizzati, direttamente o indirettamente:
a) alla istigazione al consumo, alla produzione o allo spaccio di sostanze stupefacenti;
b) alla istigazione alla violenza e alla consumazione di reati;
c) alla divulgazione o alla pubblicizzazione di materiale pornografico o di notizie o di messaggi pubblicitari diretti all’adescamento o allo sfruttamento sessuale di minori di anni diciotto.
2. Chiunque viola i divieti di cui al comma 1 è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da 2.500 euro a 50.000 euro.

Il problema è che la divulgazione e e la pubblicizzazione sono trattate allo stesso modo (quindi se io condivido un file porno su piattaforme p2p, è lo stesso come se l’avessi pubblicato su un sito internet), poi nell’Articolo 3 vi è una deroga che mette ancor di più alla gogna la pornografia: “L’autorità per le garanzie nelle comunicazioni può autorizzare la diffusione di siti della rete Internet i cui contenuti siano parzialmente simili a quelli vietati ai sensi dell’articolo 1…“.

Diciamo che se il DDL (Disegno di Legge) si riferisse solo a tutto il materiale pornografico diretto all’adescamento, sarebbe cosa buona e giusta, il problema è quella dicitura ai contenuti “parzialmente simili“. Bisogna specificare bene cosa sono i contenuti parzialmente simili.

Insomma, sicuramente non è ancora niente di definitivo, e ci saranno delle modifiche al testo del DDL, ma sicuramente ci sono molti punti da chiarire.

Via Tom’s hw